Quel disordine spirituale che non vede il bene| Carlo Maria Martini (1927 – 2012)

“Un certo disordine spirituale consiste anche nel fatto di non occuparsi seriamente della Chiesa locale, ma “sfarfalleggiare” qua e là.[…] Soprattutto mi pare che un disordine che facilmente può introdursi in noi appare sotto due aspetti. Il primo, molto comune in certi preti in certi laici un po’ “ecclesiastici” e nei consigli pastorali, è una certa inclinazione alla “lamentosità” sui tempi, sulle cose.

Ricordo l’irritazione che provavo quando, nelle visite pastorali, ascoltando il parroco e il consiglio pastorale, sentivo dire facilmente: “siamo pochi, siamo sempre gli stessi, i giovani non vengono e questo manca e questo non lo abbiamo”. E io dicevo: “Ma voi siete anzitutto un miracolo vivente, la nostra fede vissuta in queste circostanze è un dono straordinario di Dio; perché non cominciate a ringraziare per questo, cioè a vedere le cose belle che avete, anche piccole, poche, e poi da lì iniziate ad allargare lo sguardo?”.

Quindi questa facilità, a quello che il mio computer chiama il programma “L”, il programma “Lamentazione”, dove facilmente va il mouse, non è bene, perché è troppo facile dire: “se gli altri fossero così, sei preti fossero in un altro modo, se la Chiesa fosse altra, se, se, se….”. Questo è un vero disordine in cui il Nemico gioca, perché la questione sembra buona ma c’è quel tono di depressione, di trasandatezza, e un po’ di disfattismo, che è molto, molto, molto negativo.

Bisogna invece imparare a lodare le cose buone, a vederle per prime, a mettere in rilievo, a promuoverle. Ecco, questo è un aspetto di disordine molto importante, di cui è chiaro non posso sempre accusare in confessione in maniera così precisa, perché è piuttosto nell’aria.[…] Questo è molto nocivo nella Chiesa.

La Chiesa di Dio soffre molto di questo senso di piccolo disfattismo.

Se notate, nelle lettere degli Apostoli del Nuovo Testamento, che pure parlano di gravi colpe insistono proprio sulle piaghe, non c’è mai questo senso di disfattismo; c’è sempre un senso di fiducia, di forza, di rimprovero anche, ma insieme di incoraggiamento.
Ecco, questo è un disordine che bisogna individuare bene perché il Nemico vi si insinua: dobbiamo aiutarci a superarlo continuamente, giorno dopo giorno, perché è qui che il Nemico e più vittorioso che altrove. […] Non lasciamoci prendere da questo pensiero, da questa preoccupazione eccessiva”.

(Carlo Maria Martini, Maria Maddalena” Edizioni Terra Santa, Milano 2018, 69-70).

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