La nostra mentalità fa fatica ad accettarlo, ma persino Platone e poi Agostino erano convinti che il nostro spirito trova cibo solido solamente in ciò è vero, buono e santo. Erano convinti anche che ogni spirito restava sano e attivo nel mondo soltanto se in relazione stabile con una cammino di conoscenza, di giustizia, amore e adorazione. L’invisibile, come al solito, trova qui il suo significato più alto.
Tuttavia la modernità ci ha educato in un’altra visione del mondo, essa vuole l’esaltazione del bios e perciò cerca un suo dominio lontano dall’etica e dalla morale.
Ma così la massa degli spiriti malati aumenta sempre più.
Il vero nutrimento scarseggia, e le malattie dilagano: la forza della perseveranza si trasforma in violenza ceca, la giustizia vera si cambia in interesse personale e l’iniziativa che in noi viene dallo Spirito muta in una smisurata esigenza di successo a servizio della propria gloria.
L’umano qui vene meno, si sfigura la faccia.
Ma come realizzare una profonda μετάνοια, in che modo realizzare una radicale trasformazione del modo di pensare e intendere le cose interne ed esterne a noi? Come ampliare la visione delle cose e di noi stessi?
Ormai solo la Verità di Dio ci può salvare.
Solo quella Verità, senza decurtazioni o ampliamenti, e non una tecnica di dominio che si impone e s’accresce senza nessuna partecipazione del mio spirito, poiché quest’ultima non nutre ne modifica il propriamente umano.
Noi siamo esseri tridimensionali dove Dio, creato e uomo sono necessari al nutrimento del nostro spirito.
Si, solo la Verità salva, quella abitata dallo Spirito Santo. Essa è l’unica realtà che vissuta con fedeltà non produce schiavitù ma libera. Lo ha insegnato Gesù: esiste una obbedienza che libera come esiste il pericolo di una obbedienza alla parola dell’uomo in quanto uomo che schiavizza (cf. Gv 8,31).
Così entrare in questo mondo con uno spirito ben nutrito vuol dire anche saperlo trasformare nel suo intimo.
Qui la grande rivoluzione della nostra vita interiore: cercare il nutrimento vero di ciò che il mondo non si preoccupa di dare: il vero il buono il santo
