Il Dio degli ebrei non rivelò la sua identità attraverso una specie di filosofia, un puro pensiero a cui avevano accesso solo pochi eletti.
Quel Dio, invece, si rivelò in una storia ed attraverso di essa mostrò chi era e cosa voleva.
Questo singolare fatto fece sì che il popolo d’Israele conobbe il suo Signore in un modo molto molto concreto. Ad esempio il popolo d’Israele lo scoprì prima come suo Signore e Liberatore dalla schiavitù d’Egitto e solo dopo secoli – durante e dopo l’esilio in Babilonia – lo riconobbe anche come Creatore dell’universo.
Ora scrutando le Sacre Scritture apprendiamo il comportamento di Dio. Notiamo come all’inizio il Signore Dio aveva – per così dire – una preoccupazione costante: nel momento in cui Egli si avvicinava ad Israele, non permetteva che la sua azione e soprattutto la sua identità fosse confusa con altre azioni e identità. Dio non desiderava essere messo nel gran calderone delle divinità che pullulavano a quei tempi in ogni popolo e nazione.
Dio rivelandosi voleva anzitutto distinguersi da ciò che non era vivo e vero. e ogni sui gesto o azione o parola non doveva essere esposta al fraintendimento, quasi che si potesse pensare che anche “altri dei” erano sul suo stesso piano.
No questo mai!
Per questo a Mosè cominciò a dire: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me”. Si “Io ti ho liberato” e non altri. Tu devi sapere che “Io” ho fatto ciò per te (e non altri) e per questo devi riconoscere me!
Così, in modo molto concreto, Dio comincia a prendere le distanze da una certa mentalità che inquinava anche quel piccolo gregge, rivelandosi differente e distinto da tutta la infinita sfilza di divinità ancora credute esistenti ed operanti. Ora semplicemente chiede al suo popolo di servire lui, di amare lui, di credere in lui. Anzi, ora, dopo essersi rivelato, chiede di rispettare il suo mistero e perciò comanda di non costruirsi nessuna immagine di lui: “Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra”.
Nessuna immagine dunque, né mentale né reale.
Dio è così distinto e differente che non è possibile catturare la sua identità e trasferirla in una misera immagine prodotta dall’uomo. Solo il cuore, misteriosamente, è adatto ad essere casa di Dio. Solo il cuore. La ragione infatti cattura e riduce, abbassa, e a volte deforma quel mistero.
Però da quel momento Israele iniziò a camminare in modo diverso da tutti gli altri popoli, Egli aveva davanti agli occhi e nel cuore non immagini o oggetti fatti da mani d’uomo, ma “una parola”. Questo fatto lo distinse profondamente da tutti i popoli coevi. Alla fine la distinzione posta da Dio si trasferì anche al suo popolo che apparve davvero distinto da tutti gli altri popoli. Una distinzione necessaria perché Dio appaia nella sua verità.
Solo in seguito, molti secoli dopo, quando arrivò Gesù, il Selfy di Dio, il nuovo popolo di Dio poté raffigurasi Dio. Il volto di Gesù, la sua persona, la sua storia, le sue parole sono diventate “raffigurazioni” del Dio dei cristiani. Ma anche questa raffigurazione non fece perdere a questo Dio la sua distinzione poiché con Gesù l’Unico Dio si rivelò il Dio distinto in sé: Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, era finalmente creduto come l’Unico Dio in Tre persone.
Così guardando all’intera storia d’Isarele e della Chiesa, questo nostro Dio si fece conoscere fin dall’inizio ponendo distinzioni chiare e nette circa se stesso, distinguendosi anzitutto dalle forze interne al cosmo e dalle credenze e poi pian piano si rilevelò a tutta la terra come “il solo Dio”: “Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché io sono Dio; non ce n’è altri” Finalmente scopriamo anche che quel Dio è anche “Unico” (Is 45,22).
Questo Dio distinto creò un popolo distinto ella sua distinzione regge fino a quando il suo volto resta verso il suo Dio. Ancora oggi chiede questa distinzione al suo popolo – pur mantenendo una profonda solidarietà con tutti i popoli della terra -: “Voi siete la luce del mondo, voi siete il sale della terra”. Voi siete distinti in Dio.
Ogni buon inizio infatti non può porsi né emergere se non nella distinzione dal resto.