É profondamente simbolico il fatto che la prima creazione di Dio sia la luce. Primogenita di tutte le cose create.
Il popolo d’Israele, pian piano, nella sua progressiva conoscenza del Dio che l’ha liberato dalla schiavitù d’Egitto, ha scoperto questa grande verità e l’ha fissata nelle prime righe del libro della Genesi: “Dio disse “sia la Luce!”. E la luce fu (Gn 1,3). Come per dire, prima ‘la luce’ poi il resto. Solo molti secoli dopo la composizione di questo testo, si iniziò a spiegare la natura di questa prima creazione di Dio, pensandola come una energia che permette la visione delle cose del mondo.
Di fatto, tutta la creazione si “svolge” all’interno di questa “luce” e ogni nostra visione del mondo può realizzarsi appunto perché c’è lei.
Ma esiste ancora un’altro fatto singolare.
É la parola di Dio che crea la luce. Dio l’ha creata per mezzo del suo dire: “Dio disse… sia la luce”, leggiamo in Genesi, ed è proprio questa luce che procede dal Verbo di Dio, che permette di vedere secondo Dio le cose e la storia del mondo, mentre l’altra luce – pur legittima – che proviene dal nostro verbo ha un significato differente poiché fa emergere soltanto ciò che è fisico, materiale, e ciò che esso implica, ma facendo ciò cade il senso che Dio ha donato alla sua creazione. Questa seconda luce non è però da disprezzare, ma è, per così dire, una luce che i credenti pensano sia in cammino verso la “Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (cf. Gv 1, 9).
Rebus sic stantibus la nostra esistenza di fede si gioca sempre su due piani distinti.
Da una parte vive nella ricerca della luce vera, una ricerca appassionata, teologica, spiritualmente viva. Dall’altra, non viene per questo rifiutata l’esperienza del mondo e della sua direzione, poiché proprio in questa nostra esperienza possiamo applicare il frutto di quella luce che Dio ci dona.
Così senza la luce creata dal Verbo, il mondo ci apparirebbe come qualcosa di chiuso qualcosa in cui già da sempre si trova la ragione del suo esistere, ma se si accetta la luce di Dio, il nostro incontro con questo nostro mondo cambia radicalmente, producendo un enorme vantaggio per noi e per gli altri. Proprio a questo livello il cristiano diventa davvero “luce del mondo” (Mt 2,14).
O Signore, dammi sempre la tua luce.
“E Dio vide che la luce era bella (Gen 1,4). Quali lodi potremmo noi mai pronunciare, che siano degne della luce, dal momento che il Creatore stesso lha riconosciuta bella fin dal principio?” (S. Agostino, La città di Dio, 11,21-22)