Perché la persona non è mai un clone| Romano Guardini (1885 – 1968)

“Essere-persona significa anzitutto auto-appartenenza nel numerico: sono uno; non posso essere raddoppiato.

Essere persona significa anzitutto appartenenza nel qualitativo; sono costui; solo io sono questa persona. Non posso essere imitato; di me non può essere fatto un “caso”.  Ambedue queste forme di determinazione della persona, l’autoappartenenza numerica e qualitativa, l’irripetibilità e la singolarità, vengono vitalmente realizzate, conoscendo che io sono irripetibile e singolare; vedendo la portata umana, etica, religiosa di tale fatto; assumendola su di me e assumendone il compito e la responsabilità.

La persona è inoltre autoappartenenza in coscienza, libertà e azione. Conoscere, decidere e agire non sono per sé ancora persona; lo sono solo per il fatto che io mi appartengo nel sapere, nel decidere e nell’agire.

Così si fonda e si afferma la persona, come mondo proprio, spirituale e rapportato allo spirito, rimasto dal contesto della natura. Sapere ciò ed essere responsabile è atteggiamento personale.

La persona è infine autoappartenenza in interiorità e dignità.

Interiorità significa che io, essendo persona, sono in me, presso di me, e invero, esclusivamente. Significa che nessuno può “entrare”, se non gli apro questa interiorità. Anzi da un certo punto in avanti non lo posso ulteriormente aprire, anche se volessi. Qui comincia l’intima solitudine della persona, a cui solo Dio ha accesso.

Nell’interiorità la persona è nascosta e al sicuro. Tutto ciò che viene dall’esterno: osservazione, calcolo, violenza, analisi psicologica e suggestione non arrivano qui dentro.

L’interiorità rappresenta il fatto dell’autoappartenenza secondo l’aspetto immanente. Ne ha uno anche trascendente: la dignità. La persona sta essenzialmente al di sopra del contesto naturale delle cose e del loro operare; è “elevata”. E’ tale dari chiedere un profondo rispetto. Appunto in ciò è sottratta ad ogni elemento di violenza, ad ogni calcolo, ad ogni classificazione usurpate. Questi due momenti dell’interiorità e della dignità determinano insieme il fatto dell’autoappartenenza in modo che la persona non possa venir calcolata, irregimentata, scrutata, posta sotto obiettivi, usata, afferrata. Solo essa dispone di sé. E ciò che la riguarda trova la sua realizzazione solo se insieme postai anche sulla sua iniziativa”

R. Guardini, Persona e personalità, Morcelliana, Brescia 2005, 29-31биол купитьраскрутка сайта кривой рогигровый ноутбукичехолtranslation services ukстоимость продвижения раскрутки сайтацена за укладку ламинатамихаил безлепкин сотрудниксколько стоит синус лифтинг

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