Da cuore a cuore

Lo sappiamo.

Al centro della fede cristiana ci sta una persona: Gesù Cristo.

In lui e solo in lui riposa il vero inizio del nostro rapporto con Dio. Tutto il resto c’è ed esiste perché diventi segno e strumento della sua presenza accanto a noi ed in noi. Molti tuttavia, l’incontro con Gesù Figlio di Dio, viene chiuso solo in quel libro, la bibbia appunto, dimenticando altre presenze. Come se gesù non avevsse parlato mai di sacramenti, presenza sua nei poveri e ammalati, come se non avesse detto: dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono li…. e ancora: questo è il mio corpo…

Così, per alcuni, Bibbia e sinonimo di tutto, per loro lì si trova Gesù e questo basta e così invece di essere il Figlio incarnato vivente nella preghiera della chiesa e negli ultimi, il Figlio vivente che vuole abitare in ogni cuore diventa un dio in-cartato un Dio chiuso e bloccato in un libro.

Il cammino di Dio verso l’uomo è invece più ampio e di diversa specie.

Dio infatti, il Padre onnipotente e santo, non ha voluto la sua Parola, bloccata ed imprigionata in un libro, ma ha voluto che questa incontri ed “entri” in un cuore che lo accolga. Non la carta ma il mio cuore è il vero “luogo” della sua presenza. La carta serve il cuore.

Con un linguaggio un po’ più elaborato potremo dire che il Padre celeste mediante la sua Parola (il Figlio) vuole raggiungerci con la luce e la forza dello Spirito Santo. La salvezza dell’uomo resta dunque è il vero obiettivo di Dio. La vita storica di un libro serve proprio questo scopo. Per questo è scritto che il Padre vuole scrivere la sua volontà sulle tavole del nostro cuore e non solo sulla carta (Prov 3,3; 2 Cor 3,3). La scrittura sul cuore si sa’ è incancellabile.

Ma allora perché le Sacra Scrittura?

Perché l’uomo cambia, inventa, sostituisce i pensieri di Dio con i suoi, scambiando la volontà di Dio con altrettanti idoli che non salvano. Le Scritture attestano invece i veri passi Dio nel mondo, i veri suoi desideri, li attestano stabilmente senza doverli modificare di giorno in giorno. A differenza degli idoli, quelle parole non vengono fatte dalle nostre mani, ma sono ricevute come un grande tesoro da custodire per rianimare i cuori. Gesù stesso le utilizza riaccendendo la fede agli scoraggiati di Émmaus (Lc 24,13-35) e san Paolo non dimentica la sua grande utilità per formare gli uomini alla giustizia (2Tim 3,1-5).

In linea molto generale, potremmo dire che la bibbia rappresenta quella forma stabile e sicura (perché ispirata) del pensiero e delle opere del nostro Dio nel mondo. Una testimonianza secolare che ci ricorda nei momenti più difficili della nostra giornata  ciò che Dio vuole da noi, senza ambagi. Inoltre, non da persone qualunque, ma dalle mani di martiri, santi, testimoni fedeli li abbiamo ricevute,  in una parola: dalle mani della Madre Chiesa, Corpo di Cristo.

Lì, in quelle parole, intere generazioni di uomini  e donne hanno trovato consolazione e ristoro per le loro anime. In quelle parole, che misteriosamente rivivono nel momento in cui lo Spirito Santo si posa sul cuore di chi legge abbiamo potuto incontrare l’Amato.

A Dio non interessa abitare la carta di un libro se non in vista dell’incontro con un cuore. Ecco il vero incontro… dal cuore di Dio al cuore dell’uomo, qui riposa la nostra possibilità di salvezza.молоток рукояткаenglish tolg google nexus 5 16gb blackлучший блендерtranslate a word documentпроверка позиций онлайнlenovo k910google speed checkerфильтр осушитель

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