Dio è ordine, ma l’ordine non è Dio | Il Dio dei cristiani

Quando ci si sofferma sulle ultime parole di Gesù prima della sua ascensione al cielo, parole che esprimono chiaramente la fede nella Trinità si rimane colpiti per una cosa: Gesù avvicinandosi ai suoi discepoli dice: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Gesù pronuncia il Nome di Dio includendo se stesso, dice che ogni uomo deve essere “immerso” cioè “battezzato” nel “nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” ricevendo la salvezza e così si comprende davvero chi è Dio, Colui che ci salva unendoci alla sua vita divina.

Ma con queste parole Gesù ci annuncia il mistero della Trinità e dice che la fede cristiana nasce dalla relazione con essa e non con un semplice Dio. La chiesa da questo momento in poi ha il compito di “immergere” ogni uomo nella vita dei Tre che sono l’unico Dio. La Trinità, dunque, appresa dalla bocca di Gesù, è qui associata alla missione della Chiesa nascente e alla salvezza degli uomini ed il cristianesimo ci appare un monoteismo trinitario radicalmente diverso da quello ebreo e da quello musulmano. Lì Dio è uno ed unico qui Dio è trino ed unico.

Da questo punto in poi, i figli della Chiesa accogliendo la parola di Gesù, hanno iniziato con l’aiuto dello Spirito, a riflettere su questo insegnamento del Risorto, riconoscendo, alla fine di un lungo percorso, che la Trinità non è un mistero confuso e disarticolato, ma al contrario “ordinato” ed “armonico”. La storia del pensiero cristiano, soprattutto nella lotta contro l’eresia, ha sempre più precisato il senso di questa affermazione e le sue implicazioni per la vita dei cristiani a cominciare dal segno di croce con cui il cristiano si segna ogni giorno.

Nessun cristiano, infatti,  nel fare il segno di croce osa dire “nel nome dello Spirito e del Padre e del Figlio” ma dice con fede: “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Dio ha in se un ordine e fuori di sé lo ha manifestato nell’opera celò Figlio. Non è il Padre ad incarnarsi ma il Figlio, così come è il padre ad invia il Figlio e non viceversa. Con  Dio Trinità professiamo anche un certo ordine nelle sue opere.

Così guardando con gli occhi e la mente della fede verso Dio, tutto risplende di una grande ordine ed armonia, tanto che, li dove cadono le distinzioni personali tra Padre e Figlio e Spirito Santo, anche la comprensione di quel grande  mistero va in frantumi.

Ma c’è ancora una implicazione da sottolineare.

Poiché anche l’uomo, creato da questo Dio, o come dice sant’Ireneo: fatto della mani del Padre (che sono il Figlio e lo Spirito), proviene da quella origine per creazione,, come pure il cosmo, (chiamato appunto “creato”) è ragionevole pensare che uomo e creato portano impressi nelle loro fibre, un po di quel mistero ordinato che il peccato vorrebbe distruggere e che la grazia sanare.

Da quando Galilei Galileo, ha ricordato che tutto il visibile (uomo compreso) è stato scritto da Dio con linguaggio matematico, per cui è possibile prevedere con un certa approssimazione, appunto perché costanti e ordinate,  il movimento dei satelliti, le loro orbite, l’andamento di una malattia, allora è possibile affermare che in molti fenomeni si riverbera un po’ di quel mistero ordinato ed ineffabile.

Ma l’ordine non è Dio, l’ordine presente nel cosmo, potrà essere per lo più segno di un fondamento, rimando ad una più perfetta natura. Qui, nel mondo, ordine significa essenzialmente armonia, bellezza, via per il riconoscimento di un Dio perfetto e buono, ma l’amore di Dio è un altra cosa. Il modo con cui il Padre ama il Figlio nello Spirito Santo ed il modo con cui il Padre ha amato il mondo donando il suo unico Figlio è davvero Oltre ed Altro.

San Tommaso non esista ad affermare che l’intimo mistero di Dio  Trinità non è assolutamente deducibile dal mondo, poiché come ricorda san Paolo: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano ( 1 Cor 2,3).

 

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