In un piccolo passaggio di un discorso di san Giovanni Paolo II, c’è una bellissima e singolare presentazione del Dio di cristiani. In quel testo, Dio è presentato come l’Assoluto personale che per natura crea e valorizza ogni cosa del creato, uomo compreso. Egli è un Dio “per” non “contro” l’opera delle sua mani.
Dice San Giovanni Paolo II: “Il Dio della Bibbia, non è l’essere assoluto che schiacciando tutto quello che tocca, sopprimerebbe tutte le differenze e tutte le sfumature. É al contrario il Dio Creatore, che ha creato la stupefacente varietà degli esseri ‘ognuno secondo la propria specie’ come afferma e riporta il racconto della Genesi. Lungi dall’annullare le differenze, Dio le rispetta e le valorizza”.
Il Dio dei cristiani è dunque un Dio non omologante e globalizzante, poiché il suo atto creativo non genera ripetitività e cloni, ma piuttosto infinita bellezza irripetibile. Così Dio dei cristiani, che per natura porta in sé la distinzione delle divine persone, “allarga verso il mondo” la sua vita interiore, imprimendo in ogni ogni atto creativo il bene, il vero e il bello, ma attraverso una variegata e singolarissima irripetibilità di viventi. Potremmo dire che in definitiva ogni vivente (e ovviamente ogni uomo) esiste come un unicum che rifiuta ogni uguaglianza assoluta.
L’uomo invece non è proprio così, la sua poíesis (ποίησις) non è divina. Noi amiamo ripetiamo gesti e parole, ci sentiamo più al sicuro, amiamo più la scienza che l’arte, perché così è più semplice vivere e governare il mondo che ci circonda. Sappiano cioè che così facendo prevediamo di non avere grossi problemi… Tuttavia il nostro mondo perde un po’ di quella bella bellezza originaria che si trova nascosta e rivelata nelle grandi opere d’arte, nella musica d’autore, nella poesia, nella grande letteratura, nel gioco, fino alla viva parola della predicazione del Verbo di Dio.
C’è ancora molto cammino da fare nell’immagine e somiglianza che questo nostro Dio ha impresso in noi. C’è molto ancora da esprimere nel nostro mondo di quella ricchezza racchiusa nel “modello” ed “archetipo” che è il Dio dei cristiani rivelato e non pensato.
Solo i santi, coloro che sono portatori dello Spirito di Dio nella loro carne crocifissa riescono in qualche modo a farci intendere quale grande ricchezzaè racchiusa nella vera e viva póiesis divina.
(Il testo di san Giovanni Paolo II è qui: http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1996/documents/hf_jp-ii_spe_19930423_interpr-bibbia_it.html)