“Nell’attraversare un fiume Cura notò del fango argilloso, lo prese avendo in mente qualcosa e cominciò a plasmare l’uomo.
Mentre rifletteva fra sé su quanto aveva fatto, sopraggiunse Giove; Cura gli chiede di dargli vita e da Giove l’ottenne facilmente.
Ma se Cura voleva imporgli il proprio nome, Giove glielo vietò e affermò che bisognava dargli il suo nome. Mentre Cura e Giove discutevano sul nome, intervenne anche la Terra e affermava che era il suo nome che doveva essergli imposto, perché era stata lei a dargli il corpo.
Presero allora Saturno come giudice, e Saturno secondo loro giudicò in modo equo: «Tu, Giove, siccome gli hai dato vita … riceverai il corpo; siccome è Cura ad averlo plasmato per prima, Cura lo possegga finché vivrà; ma siccome è nata una controversia sul suo nome, si chiamerà uomo perché si sa che è fatto di terra (humus)».”.
(Igino, Miti del mondo classico, Ariccia 2017, 207)



