A nessuno, peraltro, potrebbe apparire impossibile che vi sia un essere eterno il quale, tuttavia, non sia da se stesso, così come è necessario che la causa preceda sempre l’effetto ed ogni essere che deriva da un altro deve sempre tener dietro al suo principio.
Il raggio di sole evidentemente, procede dal sole e da questo trae origine; pur tuttavia, esso esiste contemporaneamente al sole.
In effetti, il sole, da quando è esistito, ha emanato da sé il raggio e non è esistito in nessun momento senza il raggio.
Se allora questa luce fisica ha un raggio contemporaneo a sé, perché quella luce spirituale e inaccessibile non dovrebbe avere un raggio eterno come lei?
Nella natura creata vediamo riflessoci che dobbiamo giudicare e ritenere sulla natura increata. Ogni giorno possiamo osservare come, per opera della natura stessa, un’esistenza produce un’esistenza e da un’esistenza procede un’esistenza.
E allora? forseché in quella natura sovveniente l’opera della natura non vi sarà affatto, o risulterà assolutamente impotente? Quella natura, dopo aver donato il frutto della fecondità a questa matura nostra rimarrà forse del tutto sterile in sé? Lei che concede agli altri la generazione, resterà senza generazione e sterile?
Da tutto ciò dunque, appare verosimile che in quella immutabilità sovraessenziale, esista un essere che non sia da se stesso e che sia esistito da sempre.
Riccardo di san Vittore, La Trinità, Città Nuova, Roma 1990, 89